SULL'OGGI E SUL DOMANI
Città del Tuscio, 7.1.2000
Delle cose che si progettano fanno e si dicono adesso, ma che avranno effetto o valore soltanto negli anni a venire, non è che mi interessa molto. Ormai ho 42 anni e mezzo e mi accorgo di avere più passato che futuro! Quando potrò vivere ancora? Dieci anni? Forse venti? Voglio sperare trenta? Esageriamo e diciamo quaranta? Accordato! Allora dico chiaramente che non mi interessa quello che succederà fra quarant'anni e un giorno, salvo che non si tratti di resurrezione, della mia resurrezione. Senza di questa, ciò che succederà nel 2041 non sarà una cosa che mi riguarda, sarà una storia che non mi appartiene. Mio è solo il passato, la storia … cose certe, eventi che possono avermi dato piacere o dispiacere, gioia o dolore, riso o pianto, ma che in ogni caso mi hanno toccato, mi hanno lasciato un segno, sia pure minimo: erano la mia vita reale. è a quello che volgo il mio pensiero, a volte con gioia, a volte con nostalgia … quasi mai con dolore o con rabbia. Non ho più lo spirito di un tempo …
OMISSIS
I soliloqui si possono leggere
http://www.amazon.it/Soliloqui-Marco-Capone-ebook/dp/B00D3PFLRQ/ref=sr_1_5?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1390238111&sr=1-5
A questo punto sono fuori gioco. E chiaro che chi detiene il potere non mollerà l'osso che sta spolpando con incredibile facilità . Avendo di fronte il più buonista dei popoli sa di poterlo sfruttare e raggirare facendogli vedere il solito film, trito e ritrito, sulla seconda guerra mondiale; il bimbo negro nudo, lo zingaro che vive tra i suoi escrementi. Così al grido "come siamo buoni, come siamo bravi", "simme tutti purtualli" e con associazioni di aiutare aiutare aiutare, pro immigrati, pro questo e pro quello preparano un futuro con i fiocchi … ma a me neppure questo interessa, perché spero di essere andato via già da tempo.
Questo lo dice il Tuscio
Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo
Torna a sull'esistenza oppure vai a sul razzismo
Città del Tuscio, 7.1.2000
Delle cose che si progettano fanno e si dicono adesso, ma che avranno effetto o valore soltanto negli anni a venire, non è che mi interessa molto. Ormai ho 42 anni e mezzo e mi accorgo di avere più passato che futuro! Quando potrò vivere ancora? Dieci anni? Forse venti? Voglio sperare trenta? Esageriamo e diciamo quaranta? Accordato! Allora dico chiaramente che non mi interessa quello che succederà fra quarant'anni e un giorno, salvo che non si tratti di resurrezione, della mia resurrezione. Senza di questa, ciò che succederà nel 2041 non sarà una cosa che mi riguarda, sarà una storia che non mi appartiene. Mio è solo il passato, la storia … cose certe, eventi che possono avermi dato piacere o dispiacere, gioia o dolore, riso o pianto, ma che in ogni caso mi hanno toccato, mi hanno lasciato un segno, sia pure minimo: erano la mia vita reale. è a quello che volgo il mio pensiero, a volte con gioia, a volte con nostalgia … quasi mai con dolore o con rabbia. Non ho più lo spirito di un tempo …
OMISSIS
I soliloqui si possono leggere
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A questo punto sono fuori gioco. E chiaro che chi detiene il potere non mollerà l'osso che sta spolpando con incredibile facilità . Avendo di fronte il più buonista dei popoli sa di poterlo sfruttare e raggirare facendogli vedere il solito film, trito e ritrito, sulla seconda guerra mondiale; il bimbo negro nudo, lo zingaro che vive tra i suoi escrementi. Così al grido "come siamo buoni, come siamo bravi", "simme tutti purtualli" e con associazioni di aiutare aiutare aiutare, pro immigrati, pro questo e pro quello preparano un futuro con i fiocchi … ma a me neppure questo interessa, perché spero di essere andato via già da tempo.
Questo lo dice il Tuscio
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